Visita Guidata: Brisighella

3/02/2023 | Borghi, Visite guidate

Lungo la valle del fiume Lamone, una delle più belle della Romagna, tra calanchi, olivi e antiche cave di gesso dismesse, sorge il piccolo borgo medievale di Brisighella, che appare improvvisa e riconoscibile con i tre pinnacoli a presidio del territorio circonstante.

Sulla piazza della città tra palazzi di notevole fascino, spicca la grandiosa mole della

CHIESA COLLEGIATA DI SAN MICHELE ARCANGELO

Consacrata nel 1700, vi si accede attraverso un portone in bronzo di Angelo Biancini (1911-1988); all’interno si possono ammirare un’importante pala d’altare attribuita a Guercino (1591-1666) che vi rappresentò San Francesco e San Ludovico, i santi eponimi dei committenti appartenenti alla famiglia Naldi, con una lunga storia di valorosi condottieri. Altra opera di valore è la pala d’altare del pittore rinascimentale romagnolo Marco Palmezzano (1459-1539) con l’Adorazione dei Magi.

 

Cominciando a salire verso il borgo, i grandi palazzi lasciano posto a piccole casette colorate, tutte in fila, con la spalle rivolte al colle formano la famosa

VIA DEGLI ASINI

Una strada sopraelevata, molto pittoresca costruita nel XIV secolo dagli abitanti del posto. Si tratta di case multipiano con un ingresso al piano terra, anticamente ricovero per i carri e gli attrezzi; al primo piano erano le stalle per gli asini e ai piani superiori i vani della casa.

La strada era anticamente chiusa da due porte alle due estremità a difesa degli abitanti del borgo.

 

La via degli Asini consente di inerpicarsi lungo un breve sentiero dal quale poter raggiungere, a piedi, i tre colli di Bisighella. Si raggiunge, così, piuttosto agevolmente la Torr dell’Orologio, del 1850 nella sua veste attuale; si tratta di un rifacimento dell’antica torre costruita nel XIII secolo dal condottiero Maghinardo Pagani da Susinana, il “lioncel dal nido bianco” di dantesca memoria.

Dalla torre attraverso una meravigliosa passeggiata si raggiunge agevolmente il secondo colle di Brisighella sul quale sorge la Rocca Manfrediana edificata nel XIV secolo dalla signoria di Faenza che conquistò anche Brisighella: i Manfredi; all’inizio del ‘500 anche Brisighella finì sotto il giogo della Serenissima che fece riedificare il possente mastio, di forma circolare.

 

Questo percorso consente di ammirare uno straordinario paesaggio che dalle cime degli Appennini più lontani, abbraccia la media valle del fiume, caro ai Romani e in questo tratto caratterizzato da brulli calanchi, punteggiati da ginestre che fioriscono in giugno.

A Brisighella si apre, correndo verso nord- ovest la Vena del Gesso, parco regionale dal 2005 che giunge fino a Castel Bolognese, poco prima di Bologna.

Si tratta di una vera e propria piccola catena montuosa di 70 kilometri caratterizzata da aspri calanchi, formazioni di selenite, rupi a strapiombo e doline, ma anche oltre 200 antichissime grotte utilizzate come riparo dall’uomo preistorico.

 

Lasciando il borgo, in direzione di Firenze, si incontra

 

CHIESA DELL’OSSERVANZA

L’aspetto sobrio della chiesetta rosa tenue non fa presagire la ricchezza degli interni caratterizzati da una profusione di stucchi che arricchiscono questo interessante luogo di culto del XVI secolo.

La pala d’altra porta la firma del pittore Marco Palmezzano, ma conviene indugiare e scoprire tra i vari stili che connotano le opere d’arte anche il bel coro ligneo, le tipiche opere in cartapesta dell’officina dei Ballanti-Graziani e opere di arte contemporanea come i pannelli di ceramica della manifattura Melandri di Faenza del XX secolo.

L’ex complesso conventale si articola intorno ai due chiostri di grande suggestione.

 

PIEVE DEL THO

A due kilometri dal cento di Brisighella, raggiungibile attraverso una bella passeggiata che costeggia la ferrovia che unisce Firenze a Faenza, si raggiunge questa straordinaria Pieve di campagna, una tra le più belle di tutta la Romagna e faro di silente bellezza protoromanica.

Costruita intorno al IX secolo, al suo interno si possono ammirare molti pezzi di reimpiego di età romana. La chiesa prende il nome dall’antico miliario di età romana: essa venne infatti costruita ad otto miglia dall’innesto con l’asse della via Emilia presso Faenza. La parte absidale mostra le varie fasi decorative realizzate ad affresco (le più antiche risalgono al XII secolo). La cripta, tornata nuovamente visitabile dopo un accorto restauro consente di notare le colonne di reimpiego di altezze differenti ma anche eterogenei materiali romani sistemati nelle teche.

OLIO

Brisighella significa anche prodotti tipici a cui la cittadina dedica una serie di sagre che celebrano la natura generosa del territorio e i suoi prodotti tra i quali il carciofo moretto, la pera volpina, i salumi stagionati e il tartufo marzolino. In autunno una sagra molto attesa celebra l’olio nuovo. L’olio extra vergine di oliva, qui, vanta caratteristiche organolettiche davvero superlative, grazie alle peculiarità dei suoli. Il Brisighello D.O.P. è prodotto con l’oliva nostrana di Brisighella.

 

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