Visita Guidata: Cesenatico

17/01/2023 | Città, Visite guidate

Città balneare della riviera romagnola, Cesenatico, conserva il patrimonio e la cultura degli antichi borghi marinari di un tempo ormai lontano.

Sorta lungo la strada consolare Popilia tracciata dai Romani nel II secolo a.C. per collegare Rimini ad Adria e poi Aquileia, Cesenatico doveva essere un luogo di transito per i viaggiatori dell’antichità.

Nel Medioevo fu conquistata e governata dalle famiglie del territorio tra le quali i Malatesta diventando il porto di Cesena, ossia “Porto Cesenatico”.

 MUSEO DELLA MARINERIA

Il centro storico si sviluppa intorno al Porto Canale lungo il quale è allestito il meraviglio Museo della Marineria. Qui rivive la storia della marineria di Cesenatico, luogo di incontro delle marineria chioggiotta e abruzzese dal XIX secolo. Le barche raccontano, quindi, storie di vita di marinai, di pescatori e di maestri d’ascia veneti, romagnoli, marchigiani ed abruzzesi. Le imbarcazioni in legno sono armate con vele al terzo che si possono ammirare in estate quando colorano il borgo e ricordano che l’unica propulsione possibile, oltre ai remi erano le vele.

Nel periodo natalizio il Museo galleggiante diventa uno straordinario presepe; ideato negli anni ’80 da Tinin Mantegazza, le statue in legno di cirmolo allestite sulle barche rappresentano, oltre alla scena della Natività allestita sulla nave ammiraglia- un trabaccolo da trasporto del 1936- i mestieri dei velai, dei pescatori e le scene della tradizione di una Romagna che non c’è più: l’osteria, i musicisti, il burattinaio. Questo presepe attira ogni anno migliaia di persone che lo ammirano, quando, al tramonto, le barche vengono illuminate contribuendo a creare un’atmosfera davvero magica.

La visita del museo può essere completata con la visita alla sezione a terra del Museo: all’interno di uno spazio concepito come la stiva di una nave mercantile, si viene accolti da due meravigliose imbarcazioni: un trabaccolo e un bragozzo entrambi costruiti nel 1921.

Le varie sezioni si snodano intorno a queste due barche, consentendo di scoprire come venivano costruite, con quali materiali e infine di scoprire uno squero: una cantiere nautico anteguerra.

Ogni sezione è corredata da filmati storici.

Completano il museo le sezioni dedicate alla pesca, alle ancore, ai metodi di comunicazione bordo e i riti antichi legati al mare, al varo delle navi.

PIAZZA DELLE CONSERVE

In una zona appartata si scoprono le antiche conserve di Cesenatico: sono tre quelle visibili oggi delle venti storicamente attestate. Si tratta di cavità tronco coniche anticamente usate per la conservazione del pesce insieme alla neve. La piazzetta che ospita le conserve è animata da un mercato di frutta e verdura che la rendono un angolo delizioso della cittadina balneare che ispirò il poeta cesenaticense Marino Moretti.

PORTE VINCIANE

Realizzate nel 2004, prendono il nome da Leonardo da Vinci che le avrebbe ideate in occasione della sua visita a Cesenatico nel 1502. Il porto di Cesenatico, infatti, di origine medievale, era stato progettato con un errato orientamento; durante le mareggiate, pertanto, il porto di Cesenatico tendeva ad allagarsi e ad insabbiarsi impedendo alla navi di entrare in porto. Durante la sua visita, il 6 settembre 1502 Leonardo, disegnò il progetto di due porte mobili all’ingresso del porto da azionare in caso di mare grosso.

Si tratta dell’opera idraulica più importante mai realizzata in Emilia-Romagna.

CASA MUSEO MARINO MORETTI

Marino Moretti (1885-1979) è stato un poeta crepuscolare italiano. A Cesenatico è visitabile la sua casa che si affaccia sul porto canale, con il mobilio originale e l’archivio e la biblioteca appartenuti al poeta che ha dedicato molti versi alla suo borgo marinaro.

Il cocomero

Il cocomero bianco rosso e verde
l’ho amato, bimbo, nei barconi quando
lo recavano in Istria a vele aperte,
assumendo il mio stesso avo il comando.
Pianta, strisciando giu per la grillaia
ti contorcevi nel mutarti in frutto,
e il bimbo ti vedeva anche dall’aia
per riportarti nella scia del flutto.
Il trabàccolo aveva la sua pena
come la maggior vela un rosso cuore:
Gesu Cristo, in due nomi: Salvatore
era l’avo e sua sposa Nazzarena.

Il cocomero allora era l’Italia
co’ suoi colori bianco rosso e verde. ..
E quanto a me, tornavo ora da balia
con la coccarda bianca rossa e verde.
Oh tempi ancora strani, ancora baldi,
oh i piu bei giorni della nostra vita
quando si ricordava Garibaldi
che viene a noi con la morente Anita.
Egli è fuggiasco, egli ha tutto donato,
tutto perduto ed or la donna perde.
La donna ha sete e non le sarà dato
che un cocomero bianco rosso e verde.-

Vuoi prenotare la tua visita guidata?

Compila il form e ti ricontatterò subito

    Scrivimi ora
    Ciao, come posso aiutarti?