Colonizzata da Umbri ed Etruschi prima, dai Romani poi, Ravenna si trovava in un territorio anticamente caratterizzato da isolotti sabbiosi che nel corso dei secoli vennero uniti gli uni agli altri; Ravenna è il luogo in cui gli uomini hanno convissuto con una natura ostile e complessa, una città prima abbracciata poi assediata dalle acque.
Ravenna vanta ben 8 monumenti Unesco, tutti costruiti tra i V e il VI secolo quando la città fu Capitale dell’Impero romano d’Occidente, poi capitale del Regno barbarico degli Ostrogoti e infine sede dell’Esarcato in età bizantina.
Per una visita che consenta di comprendere la città e i suoi famosi monumenti si consigliano due giorni a disposizione.
Qui di seguito si propongono una serie di itinerari della durata di circa due o tre ore ciascuno che potranno essere accorpati a seconda del tempo a disposizione.
L’ordine di visita dei monumenti nei diversi itinerari non potrà sempre essere garantito e dipende dalla logistica del tour e dagli orari delle prenotazioni.
La maggior parte dei monumenti prevede ingressi a pagamento.
RAVENNA DEI MOSAICI
Questo percorso della durata di 3 ore circa consente di ammirare i monumenti certamente più noti della città; si comincia con lo straordinario Mausoleo di Galla Placidia, il piccolo edificio che, secondo la tradizione, fu scelto come sepoltura di Galla Placidia, Imperatrice reggente dell’Impero romano d’Occidente. Il monumento, costruito nel V secolo, è arricchito da importanti mosaici tra cui la celeberrima scena del Buon Pastore.
Si prosegue con il Battistero Neoniano, del V secolo, con mosaici commissionati dal Vescovo Neone. La volta è decorata dalla famosa scena del Battesimo di Cristo.
La Basilica di S.Apollinare Nuovo, antica chiesa palatina, fu fatta costruire da Teodorico, Re degli Ostrogoti durante il suo regno (493-526). Parte dei mosaici di età teodoriciana vennero sostituiti in età bizantina. Qui è possibile ammirare il famoso corteo delle Vergini.
La Basilica di San Vitale, ottagonale, replica i modelli delle basiliche bizantine; nell’abside si ammirano alcune scene che riassumono in maniera efficace l’ideologia e il culto cattolico: il Cristo Pantocratore e la coppia imperiale Giustiniano e Teodora.
Da ultimo il Museo Arcivescovile nasce sulle ceneri della Cattedrale atterrata nel XVIII secolo; nelle sue sale si trovano oggetti di arredo liturgico dell’antico luogo di culto, ma anche reperti provenienti da altre zone della città.
Il museo custodisce a sua volta un monumento Unesco: si tratta della Cappella Arcivescovile, la cappella privata dei Vescovi di Ravenna costruita ai tempi di Pietro II, durante il governo ostrogoto a Ravenna e in seguito dedicata a S.Andrea.
TEODORICO A RAVENNA
Teodorico, re degli Ostrogoti governò a Ravenna dal 493 al 526 anno della sua morte.
La presenza dei barbari, devoti al culto ariano, un’eresia, ha lasciato un’impronta indelebile in città. Si comincia con il Battistero degli Ariani, monumento Unesco, che sorge di fianco all’antica Cattedrale ariana. Nel monumento sopravvive la decorazione musiva della cupola con lo sfondo dorato al cui centro è la scena del Battesimo di Cristo.
Il cosiddetto Palazzo di Teodorico deve il suo nome alla tradizione che ne attribuisce la costruzione al re barbaro; sembra ormai accertato che si tratti, invece, dei resti di un atrio da riferirsi ad un palazzo occupato dagli Esarchi nel VI secolo, oppure dei resti di un atrio di una basilica dedicata a San Salvatore ad Calchis.
Il monumento conserva lacerti di mosaici pavimentali rinvenuti durante le varie campagne archeologiche.
Appena fuori dal centro storico si erge il monumentale Mausoleo di Teodorico, marziale, isolato simbolo e sintesi di un periodo fecondo per la cultura ma per molti aspetti ancora poco conosciuto.
La tomba venne costruita in pietra d’Istria; la sua colossale copertura è un monolite dal peso eccezionale di 230 tonnellate.
CLASSE DI RAVENNA
La visita a Classe, pochi kilometri a sud di Ravenna contempla due importanti luoghi:
la grandiosa Basilica di S.Apollinare in Classe, monumento Unesco, consacrata nel 549 dall’Arcivescovo di Ravenna: Massimiano da Pola. La zona absidale è decorata con il mosaico in cui venne rappresentato con un linguaggio ermetico bizantino, che fa ricorso ai numerosi simboli, la Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor che sovrasta i simboli della comunità cristiana ravennate: S.Apollinare, primo vescovo della città e le pecorelle, simbolo dei cristiani.
Poco distante dalla Basilica, è il Museo Classis, che trova spazio nel grande cantiere dismesso dellex Zuccherificio, interessante esempio di archeologia industriale. Il museo intende ricostruire la storia antica di Ravenna attraverso i reperti rinvenuti nel corso di varie campagne archeologiche seguendo un criterio cronologico per completare la comprensione dei vari monumenti della città in relazione alla sua storia.
DANTE ALIGHIERI E RAVENNA
Dante riposa a Ravenna ove morì tra il 13 e 14 settembre 1321.
Questa visita si concentra in un’area molto circoscritta in cui, tuttavia, aleggia la grandezza del sommo poeta.
La Tomba attuale risale al XVIII secolo e venne costruita abbattendo la vecchia sepoltura del XV secolo.
E’ ancora fitto il mistero che avvolge la questione delle ossa trafugate quando i Fiorentini, nel 1519, si risolsero a riprendersele, qui, per riportarle a Firenze.
Lì accanto i due chiostri francescani immersi della pace del luogo raccontano la fama del “ghibellin fuggiasco” e ci invitano a cercare meglio, tra le insegne per trovare soluzione all’enigma…
Dietro la Tomba, la Basilica di San Francesco, in cui si tennero i funerali del poeta, racconta i malanni della città: nella cripta allagata in cui nuotano i pesci, si vede il pavimento che appartiene ad una chiesa affondata per via della subsidenza che la affligge.
Qui intorno, infine, nel 2021 sono stati inaugurati due interessanti musei:
Casa Dante, grazie ai prestiti di Palazzo Pitti, evoca la fama imperitura della Divina Commedia, e, nella sala attigua, mette in mostra i cimeli del 1921, il 6^ centenario dalla morte del sommo poeta.
Il Museo Dante, completamente ripensato in occasione delle celebrazioni per il 7^ centenario della morte del sommo poeta, nel 2021, è una viaggio suggestivo nella Commedia, attraverso versi scelti dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso.