Lungo la valle del fiume Marecchia, nel territorio del Montefeltro, dietro una curva, maestosa e possente, compare San Leo, come una zattera di pietra che sembra galleggiare sulla valle in precario equilibrio.
Sin dall’epoca preistorica, in virtù di questa sua eccezionale posizione a strapiombo e isolato, questo possente masso è stato frequentato e certamente sacralizzato.
IL FORTE
La ciclopica Fortezza domina interamente la parte più alta del masso ed uno dei più compiuti esempi di architettura militare del Rinascimento, ideata sul finire del XV secolo dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione del duca Federico da Montefeltro.
Il forte fu destinato nei secoli ad essere utilizzato prima come strategico baluardo di guerra e poi come prigione pontificia, tristemente nota per le tetre ed anguste celle di detenzione.
Qui si è spense il 26 agosto 1795 Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, personaggio enigmatico ancora oggi molto discusso. Fu alchimista, guaritore, veggente, massone. All’interno del Forte si possono visitare le due celle in cui visse circa 4 anni: la cella del Tesoro e quella del Pozzetto da cui il prigioniero fu calato dall’unica apertura esistente: una piccola botola accanto alla quale è uno spioncino da cui era possibile controllare il temuto ospite.
La parte bassa del borgo si sviluppa intorno a due chiese, Palazzo Mediceo del XVI secolo, Palazzo dei Della Rovere del XVII secolo e una piccola piazza dedicata a Dante Alighieri che paragonò, nel V canto del Purgatorio, l’irta salita di San Leo al monte del Purgatorio.
A San Leo è ancora vivo il ricordo del passaggio di San Francesco che sostò qui l’8 maggio 1213 quando il conte Cattani commosso dalle parole del santo, gli fece dono del Monte della Verna.
Le due chiese sorgono vicine l’una all’altra, a chiudere, ormai solo idealmente lo spazio che fu quello della città vescovile, con le facciate a strapiombo e, pertanto, inaccessibili.
LE CHIESE
La suggestiva Pieve di Santa Maria Assunta (IX-XI sec.) è il più antico edificio religioso della diocesi di San Marino-Montefeltro: straordinaria testimonianza dell’arte preromanica, ha l’aspetto di una grande nave incagliata nella viva roccia su cui si innalza con pianta basilicale a tre navate.
La Cattedrale di San Leone (XII-XIII sec.), più tarda, mostra segni di apertura verso il gotico. Ariosa e bianca, poggiata sulla nuda roccia si offre al fedele attento nell’apparato scultoreo che in parte reimpiega capitelli romani e poi inventa un linguaggio di fattura più rozza di animali e figure antropomorfe che fanno già parte del bestiario del Medioevo.