Sapori e saperi

21/02/2023 | Itinerari

Le tipicità della cucina storica, i prodotti della terra, i vini e l’artigianato sono la cultura materiale e la vera identità storica di un territorio.

Insieme alla visita dei singoli borghi o città, con questo percorso ci si soffermerà sopratutto sulla conoscenza dei prodotti del territorio e quelli di artigianato storico.

I percorsi saranno personalizzati sulla base delle preferenze e del tempo a disposizione.

VINO

Tra le varie specialità del territorio, il vino occupa senz’altro un ruolo di prim’ordine.

Nel paniere romagnolo occorre ricordare il celebre Sangiovese di colore rosso rubino, corposo e tannico. Il Sangiovese è il simbolo della Romagna e dei romagnoli; entrambi sono forti e robusti.

Il pagadebit è un vino bianco ottenuto da uve bombino bianco molto resistenti e, nel passato, abbinate, in campagna all’albana, vino bianco di grande pregio e primo vino bianco ad avere ottenuto nel 1987 la D.O.C.G. L’albana è un prodotto complesso e molto profumato; lo si può trovare  in tre diverse tipologie: dolce, secco e passito.

A questi tre tipi di vino si possono aggiungere anche il trebbiano, il famoso, e il vino Burson prodotto con uva Longanesi.

 

FORMAGGIO DI FOSSA

Tra le prelibatezze del territorio romagnolo, occorre ricordare il Formaggio di Fossa.

Si tratta di un prodotto caseario a base di latte vaccino, ovino o misto che matura per tre mesi in cavità tronco-coniche sotterranee; il risultato è un formaggio a pasta dura, di color avorio, profumatissimo. Il formaggio di fossa ha ottenuto la D.O.P. nel 2009. La tradizionale sfossatura del formaggio di fossa a Sogliano al Rubicone avviene ogni anno il 25 novembre, giorno di Santa Caterina. 

SQUACQUERONE

Ideale abbinamento per la piadina romagnola, lo squacquerone è un formaggio molle, fresco, acidulo.Introvabile fuori dalla Romagna, si accompagna benissimo con i fichi caramellati e il savour. Viene prodotto solo con latte, caglio, sale fermenti lattici.

PIADINA

Pane dei poveri per eccellenza, la piadina non mancava mai sulle tavole romagnole, dalla colazione alla cena. In Romagna la questione del vero spessore della piadina non è ancora stata risolta: quanto deve essere spessa la piadina? Secondo i riminesi, deve essere sottile e sfogliata, ma verso Ravenna diventa molto spessa. Questione di gusti.

Il vero modo per godere di questo pane caldo è andare a comprarla presso i chioschi che la producono sul momento e consumarla sul posto, come cibo da passeggio. Oggi se ne trovano per tutti i palati, mentre in passato, in campagna, la piadina si farciva con radicchio di campagna e cipolla, oppure, sigillata prima della cottura e farcita con erbe spontanee di campagna, in particolar modo con le rosole.

TELE STAMPATE A RUGGINE

Sono tessuti, anticamente e prevalentemente di canapa e realizzati con semplici telai  a casa che venivano poi decorate presso alcune botteghe locali con speciali stampi di legno di pero e un colorante di origine minerale ottenuto dalla ruggine. Le tele stampate a ruggine hanno una storia molto antica anche se diventeranno di moda solo a partire dagli inizi del Novecento.

Sono numerose le botteghe che si occupano ancora di realizzare, anche su commissione, questi prodotti; ogni bottega ha un proprio stile e rigorosi procedimenti che restano segreti.

ROMAGNA MIA!

Chi non conosce l’inno di Romagna, incisa dal Maestro Secondo Casadei nel 1954? 

La grande eredità del maestro violinista è stata saggiamente portata avanti dalla famiglia, in particolare modo dalla figlia Riccarda. Presso la casa discografica che possiede i diritti del brano, si possono osservare gli spartiti, gli strumenti musicali che fanno parte di questa storia, che è la storia di un territorio ma anche storia d’Italia.

TESTO PER LA PIADINA

Esiste una sola, piccola realtà superstite che produce ancora le teglie per la cottura tradizionale della piadina; l’argilla viene raccolta a mano nel territorio di Montetiffi (Sogliano al Rubicone) e unita al minerale di calcite. L’impasto viene rigorosamente lavorato a mano e al tornio. Dopo l’essiccazione all’aria le teglie vengono cotte in forno. Il risultato è un oggetto straordinario, versatile e durevole; la piadina cotta sul testo di argilla cuoce lentamente regalando la vera piadina di una volta.

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